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La Storia di Pragelato

Storia e Origini di Pragelato

Le prime notizie di Pragelato risalgono al Medioevo come testimonia l'atto di fondazione dell'abbazia benedettina pinerolese di Santa Maria alla fine dell'XI secolo.

Tra il XI ed il XII secolo venne conquistata dai Delfini di Vienne, progetto espansionistico che riguardò tutta la zona dell'alta Val Chisone chiamata all'epoca Val Pragelato.

Olimpiadi a Pragelato

Successivamente entrò a far parte, con altre località alpine (Casteldelfino, Chateau Queyras,Oulx e Briançon) della Repubblica degli Escartons (1343-1713), un organismo con un buon grado di autonomia che rappresentò un interessante ed originale esperimento di democrazia federale; pur rimanedo sotto il potere francese, agli abitanti vennero concessi minori vincoli al delfinato maggiori libertà associative e una quasi totale libera gestione del territorio, ma specialmente tutti i sudditi erano considerati liberi e borghesi.

L'ingresso nel 1960 del duca di Savoia nella Lega Asburgica rese quest'area particolarmente appetibile e conseguentemente venne rafforzato il controllo militare su tutta la zona.

Con le guerre di successione spagnola e con il trattato di Utrecht, la Francia perse il territorio degli Escartons italiani, il duca di Savoia spostò i traffici commerciali atraverso il Moncenisio e la Repubblica degli Escartons perse la sua unità per sciogliersi definitivamente nel 1790.

Tuttavia gli anni trascorsi come una sola comunità avevano già strutturato un patrimonio comune di tradizioni culturali che ancora oggi sopravvive nell'uso della lingua francese parlata fino ai primi del '900, nella lingua d'oc (area linguistica Occitana), usata ancora in ambito familiare, nell'architettura delle case, nell'utilizzo delle meridiane, nei gigli e nei delfini, ornamenti che abbelliscono i portali e le fontane.

A partire dal XIV secolo con l'insediamento di popolazioni professanti fedi eterodosse nell'alto Corso del Chisone, si aprì un periodo di forti conflittualità religiose con violenti scontri con le popolazioni di fede non cattolica; con l'abrogazione dell'Editto di Nantes che tutelava le minoranze religiose, le popolazioni protestanti lasciarono le valli.

Successivamente Pragelato venne ceduto ai Savoia e durante il periodo napoleonico visse un periodo di notevole sviluppo con la costruzione della Strada Nazionale.

Fra il XIX e il XX secolo ebbe inizio un progressivo e costante flusso migratorio verso la Francia; nello stesso periodo furono aperti in Val Troncea i cantieri minerari del Beth, che restano tristemente noti per una valanga che travolse uccidendo 81 minatori.

A seguito di questa tragedia la chiusura della miniera impoverì ulteriormente la zona che si preparava a vivere gli stravolgimenti della seconda guerra mondiale

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